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  Senigallia - La storia

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Latitudine: 43° 42′ 37′′ N
Longitudine: 13° 13′ 3′′ E

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animbullet.gif (966 byte) Palazzetto Baviera 
animbullet.gif (966 byte) Rocca Roveresca
animbullet.gif (966 byte) Portici Ercolani  
animbullet.gif (966 byte) Foro Annonario   
animbullet.gif (966 byte) Chiesa della Croce 
animbullet.gif (966 byte) Convento Grazzie 
 
animbullet.gif (966 byte) Oltre Senigallia 
 

 

 

 

 

La Rocca Roveresca: il primo nucleo fù costruito dai Romani come torre in protezione al porto, nel 1350 fù ingrandita e divenne la rocchetta del cardinale Albornoz, sotto il Ducato di Urbino fù ristrutturata due volte, la prima da Sigismondo Malatesta nel 1450, poi dai Della Rovere,

 

che originari di Senigallia costruirono qui la più bella tra le fortezze che difendevano i confini del ducato. L'interno sorprende per l'armoniosa, pacata aria rinascimentale degli ambienti destinati normalmente agli uffici del Duca.  Il Palazzetto Baviera: sito nella Piazza del Duca affianco alla Rocca Roveresca fù dal 1474 (anno di inizio della Signoria dei Della Rovere) abitata da Giovanni Giacomo Baviera, parente del Duca, che restauro una preesistente casa del Trecento. Gli stucchi delle cinque sale del piano superiore sono stati realizzati da Federico Branbani nel 1560 e raccontano scene del vecchio testamento,le Fatiche di Ercole, episodi della guerra di Troia, la Roma Repubblicana e della Roma imperiale. Piazza del Duca: circondata dalla Rocca Roveresca, dal Palazzetto Baviera e dal Palazzo del Duca (che come racconta il Macchiavelli nel suo libro più famoso "Il Principe" fù scena della cena della notte di S. Valentino, in cui il Valentino, a cui il libro è dedicato, e sterminò tutti i suoi commensali, signori delle varie Signorie del centro Italia), spostata lateralmente dal centro della piazza sorge la Fontana delle Oche (ora Fontana dei Leoni) voluta da Francesco Maria II Della Rovere nel 1599 con intento celebrativo per ricordare la conclusione dei lavori di bonifica delle "saline", zona paludosa e tragicamente malarica a sud della città, e la costruzione dell'acquedotto.   Portici Ercolani: monumentali arcate in marmo bianco che sorgono sulla riva destra del Fiume Misa, un tempo sede di rappresentanze dei mercanti stranieri che un tempo usavano il porto di Senigallia per gli scambi commerciali con lo Stato Pontificio (nella prima metà del XIX sec. per Senigallia passava il 40% delle merci importate dallo Stato Pontificio, quasi tutte nel periodo della Fiera che durava per tutta l'estate).  Foro Annonario: imponente testimonianza del neo classico marchigiano,costruito nel 1837, su disegno dell'architetto senigalliese Pietro Ghinelli, progettista di teatri,si sceglie di costruire questo manufatto, importante nell'estetica e nelle proporzioni per il mercato alimentare della città e le sue infrastrutture: sotto il portico una serie di botteghe per lo più rivendite di carni, al centro la grande pescheria. Di recente restaurata è un luogo stupendo, quasi spazio teatrale.     

altri monumenti importanti sono: La chiesa della Croce, il Duomo, il Palazzo Comunale, Porta Lambertina, Palazzo Mastai luogo di nascita di Papa Pio IX, Chiesa delle Grazie.

                    Le origini

Recentissimi rinvenimenti archeologici testimoniano insediamenti neolitici di epoca precedente il V sec. a.C. L'invasione celtica e l'insediamento dei Galli Senoni, tra il V e IV sec. a.C. segna il passaggio a villaggio città difesa. All'inizio del III sec. a.C. la conquista da parte dei Romani che ne fanno la prima colonia Romana sull'Adriatico, determina la trasformazione di Sena da villaggio a "Castrum" (presunto assetto quadrilatero, reticolo regolare della viabilità, cinta muraria, vallum). Si può leggere ancora la struttura romana fino all'invasione delle truppe di Manfredi nel 1264 che, all'epoca e nei due secoli successivi, è completamente cancellata dalle devastazioni ma anche a causa delle sedimentazioni alluvionali del Misa. Dal XVI sec.a.C. all'unità d'Italia Sinigaglia fù un importantissimo centro commerciale grazie al suo porto franco sede della famosa "fiera di Sinigaglia".

Dal Malatesta ai Della Rovere

 E' Sigismondo Pandolfo Malatesta, Signore di Fano e di Rimini, il primo signore della città. Ma quello che Sigismondo ottiene in concessione dalla Chiesa nel 1450 è un sito semidistrutto dalla lotte comunali, dalle incursioni saracene, spopolato da eccidi, inselvatichito per abbandono delle campagne. Restringendo il perimetro romano egli costruisce mura, baluardi e ripopola città. Nel 1462 egli perde la Signoria. Nel 1474 papa Sisto IV l'assegna in vicariato al nipote  Giovanni Della Rovere. Capitano di ventura come i suoi successori che saranno ora al servizi dei papi, della Serenissima, del re di Spagna, e insieme uomo del Rinascimento, egli rafforza le mura, fa costruire la Rocca, come d'altronde i tempi impongono: i Turchi sono in Adriatico. Egli dà inizio alla lunga e felice signoria dei Della Rovere, poi splendidi Signori di Urbino (+1501).  
Federico Malatesta
(Museo: Palazzo Ducale di Urbino)
                               Madonna di Senigallia
(Perugino / Museo: Palazzo Ducale di Urbino) 
 
 Gli succedono: Francesco Maria I (che diventa, nel 1508, per eredità, Duca di Urbino)(+1538), Guidobaldo II (+1574), Francesco Maria II (+1631). Nel 1631 la città, porto commerciale più importante del Ducato, torna alla Chiesa fino all'unità d'Italia.
 
 
 
 
   
Il centro storico 
   

   
 
   
   
   
   
   

 

 
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